Il Nytimes fa causa ad OpenAI

Midtown Manhattan, NYC

OpenAI è stata citata in causa dal New York Times (Nytimes) per violazione del Copyright.
Il Nytimes sostiene che molti dei suoi articoli siano stati utilizzati senza autorizzazione per addestrare ChatGpt. Nello specifico la denuncia afferma che “Gli imputati cercano di sfruttare gratuitamente i massicci investimenti del Times nel suo giornalismo”, e accusa OpenAI di “utilizzare i contenuti del Times senza pagamento per creare prodotti che sostituiscano il Times e gli sottraggano il pubblico”.
Reggeranno le accuse di violazione in tribunale? L’uso di materiale protetto per generare testi nuovi sarà considerato, come suppongono alcuni esperti, corretto?
Alla corte suprema l’ardua sentenza che rischia di ostacolare in modo definitivo lo sviluppo delle Intelligenze artificiali




Benvenuto Threads

Dopo le ultime mosse di Elon Musk che hanno destabilizzato gli utenti di Twitter, eravamo in attesa di un app analoga che si integrasse con la famiglia Meta e che la sostituisse. Oggi finalmente l’attesa è terminata. E’ nato Threads.

Threads (letteralmente flussi) è un social network di tipo microblogging nel quale si possono postare brevi messaggi fino a 500 caratteri, link, foto, video e audio in stile Whatsapp 😀




Il furto d’Identità online

Passiamo ore infinite a postare le nostre foto su Instagram e a creare la nostra rete di amicizia online, ma poi prestiamo sempre poca attenzione alla gestione delle nostre password e così magicamente un giorno accade che all’improvviso non riusciamo ad utilizzare più il nostro social network preferito e scatta il panico.
Premesso che il furto d’identità è un reato e molto probabilmente non è stato il vicino a rubarti l’account, ma un gruppo di hacker, per evitarlo ti consigliamo di lavorare di prevenzione e di attivare la modalità multifattore ovvero per poter accedere al tuo social oltre alla password dovrai digitare un codice di verifica che ti verrà spedito sul tuo smartphone.
Per attivare questa modalità d’acceso su instagram utilizzate questa guida: https://help.instagram.com/1582474155197965?locale=it_IT




NFT: affare o bolla?

Vi ricordate il nostro articolo sugli NFT? no? male, recuperatelo subito scaricando il numero 2 del giugno 2021 della nostra rivista. Ai più pigri ricordiamo che gli NFT è l’acronimo per “Non Fungible Token” dei beni esclusivi di tipo visual firmati dall’autore. Sono una copia unica di una foto o di un video, firmata digitalmente dall’autore. Quindi, se state pensando di poter comprare i diritti dell’opera originale per poter ricavare qualche milione di euro di diritti d’autore, siete fuori strada!
Abbiamo analizzato il femomeno NFT per tutto il 2022 e quello che abbiamo scoperto è curioso.
Le ricerche di NFT attraverso il motore di ricerca Google nel periodo luglio-settembre sono dimituite, questo a dimostrare un calo di interesse per l’argomento.
Nello specifico nei settori di nostro interesse come l’Arte, il numero di collezionisti che hanno acquistato o venduto un’opera d’arte si è dimezzato e il volume di transazioni è diminuito del 38% (Dati quifinanza)
Siamo quindi già verso a fine degli NFT? Impossibile dirlo, visto che inflazione e recessione hanno pesantemente inciso anche in questo settore che però sembra ancora fiorente viste le vendite nel reparto gaming.




E’ di Greta Thunberg il tweet dell’anno 2022

Il 2022 si conclude con uno dei tweet più letti di sempre.
Il ricercato Andrew Tate nel tentativo di burlarsi dell’attivista Greta Thunberg le scrive “Per favore, fornisci il tuo indirizzo e-mail in modo che io possa inviare un elenco completo della mia collezione di auto e le rispettive enormi emissioni”
Lei prontamente gli risponde “Sì, per favore illuminami. mandami un’e-mail a smalldickenergy@getalife.com.”
Che equivale a dirgli “fatti una vita, sfigato”
Lui non contento replica poche ore dopo con tweet ancora più aggressivo, pubblicando un video che che lo ritrae mentre riceve una pizza e di lì a breve viene arrestato dalla polizia 😀
Greta chiude quindi la vicenda su Twitter scrivendogli: «questo è quello che succede quando non ricicli il tuo cartone della pizza».




Il gesto di Emiliano Martinez

Non paghi delle polemiche sulla “tunica” indossata da Messi, i mondiali in Qatar si ricorderanno anche per il brutto e diseducativo gesto di Emiliano Martinez che durante la premiazione come miglior portiere del mondiale prende il trofeo e lo utilizza per schernire in modo arrogante gli sconfitti.
Un’ iconica fotografia che ha fatto il giro del mondo e che ha cancellato velocemente le prodezze calcistiche di questo estroso portiere. Il web purtroppo non dimentica.




Smalldickenergy. L’errata traduzione Italiana

Il tweet di risposta al misogino Andrew Tate ha aperto in questi giorni un lungo dibattito sui quotidiani e Tg nazionali sul presunto bullismo di Greta.
Uno degli articoli che più focalizza l’attenzione su questo aspetto è quello de Il Fatto Quotidiano” che riporta
“Si, illuminami. Scrivi a smalldickenergy@getalife.com”. Ora, a casa nostra “small dick” significa “pene piccolo” quindi, letteralmente, la sua risposta è “energiadelpenepiccolo@fattiunavita.com“. Quindi Greta l’ha buttata sul registro dell’avanspettacolo e sulla presunta virilità dello strafottente Tate. Scelta curiosa, divertente, e nello specifico spesso estremamente realistica, anche se un filo risentita. Vediamo se Tate, abituato a provocare anche in maniera violenta l’universo mondo, risponderà di nuovo. Sperando senza foto allegate.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2022/12/29/greta-thunberg-asfalta-andrew-tate-ce-lhai-piccolo-fatti-una-vita/6920014/

Purtroppo però tutta questa polemica è alimentata da una scarsa conoscenza della lingua Inglese e dei sui particolari idiomi che, se non si conoscono, fanno fare figuracce e per evitarle sarebbe bastato un veloce ricontrollo dell’espressione “smalldickenergy” tramite Wikipedia o Urban Dictionary che avrebbe fatto capire loro che non è un offesa sessista o bullismo, ma una semplice espressione gergale che indica uno sfigato o scansafatiche.




Il Bisht di Messi

Il Bisht nella cultura araba è un indumento simbolo di prestigio, onore e statura. Viene indossato in occasioni speciali e da figure religiose di alto livello, leader politici o religiosi.

L’onore che ha avuto Messi di indossarlo durante la premiazione dei recenti mondiali di calcio soprattuto se consideriamo che il capo gli è stato offerto da Tamim bin Hamad Al Thani (Emiro del Qatar) è un raro privilegio, una sorta di incoronazione per ciò che Messi ha realizzato.

Quindi tutto bene direte voi, eh purtroppo no! La fotografia di Messi col Bisht nero che alza la Coppa in mezzo a una marea di connazionali con le maglie albicelesti ha creato imbarazzi e polemiche.

Molti si chiedono se sia stato un gesto di rispetto o di dominazione. Il quotidiano britannico The Telegraph l’ha definito “L’atto bizzarro che ha rovinato il più grande momento nella storia della Coppa del Mondo” e il nostro Panorama ha incalzato scrivendo di una “tunica che macchia la storia”. Entrambe però ci sembrano affermazioni eccessive e a nostro avviso è stato solo un valido espediente per ricordare dove si è svolta la Coppa del Mondo e uno stratagemma per diffondere la cultura del Qatar nel mondo.




TikTok messo al bando dal Governo Americano

TikTok è un social network, sviluppato in Cina, che si rivolge principalmente ai teenager e che consente di creare e condividere brevi video, della durata compresa tra 15 e 60 secondi, personalizzabili con un’ampia scelta di effetti e brani musicali.
Gli Stati Uniti però hanno un’idea differente su questo social e pensano che TikTok sia un cavallo di Troia usato dalla Cina per spiarli.
Sembra questa infatti la motivazione alla base del ban americano al social network cinese avvenuto in questi giorni tramite l’approvazione della legge “No TikTok on Government Devices Act”.
TikTok è quindi ufficialmente accusato di essere un pericolo per la sicurezza Nazionale Statunitense in quanto la Cina sarebbe in grado di controllare direttamente la visualizzazione dei contenuti mostrati dall’App e potenzialmente potrebbe influenzare i fruitori.
Il divieto è per ora efficace solo sui dispositivi governativi, quindi l’utente americano ad oggi può continuare a vedere balletti senza alcun problema, ma sul domani ad oggi non possiamo pronunciarci.




Il crollo delle Cryptovalute

Immagine di Kerfin7 su Freepik

Vi ricordate il nostro articolo sugli NFT e le Cryptovalute? no? male, recuperatelo subito scaricando il numero 2 del giugno 2021 della nostra rivista.

Ai più pigri ricordiamo che la Cryptovaluta è una valuta virtuale che non esiste in forma fisica, ma si scambia esclusivamente per via telematica. È quindi impossibile trovare in circolazione della criptovaluta in formato cartaceo o metallico. Le criptovalute non hanno corso legale e l’accettazione come mezzo di pagamento è su base volontaria. La criptovaluta più importante, nonché la prima ad essere stata messa in circolazione è il Bitcoin

Come sono andate le Cryptovalute in questi mesi? male purtroppo perché anche se sono state commercializzate come un’alternativa alla valuta cartacea e un argine al predominio delle banche purtroppo il loro funzionamento è molto simile a quello tradizionale e soffre degli stessi problemi.
Qualche presa di profitto, la guerra in Ucraina, la recessione e i numerosi crack finanziari (clamoroso il fallimento della Cryptovaluta Etx) hanno fatto si che il Bitcoin perdesse dal suo picco oltre il 75% del suo valore.
Se quindi volete investire in Cryptovalute per fare acquisti tenete conto che il rischio è elevato e potreste perdere tutto il capitale investito.